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Specializzazioni, stop alla graduatoria: troppi ricorsi

Professione Redazione DottNet | 05/10/2020 20:57

C'è la possibilità di ulteriori ricorsi e controricorsi che potrebbero anche mettere a rischio la validità del concorso

Caos per il concorso specializzazione Medicina 2020. In una nota pubblicata il 5 ottobre, il MIUR ha bloccato la graduatoria ufficiale che i partecipanti di tutta Italia attendevano da giorni. Il Ministero ha reso noto che le comunicazioni ufficiali riguardanti gli oltre 26 mila aspiranti specialisti sono sospese a causa dei numerosi ricorsi ricevuti nelle scorse settimane.

Come riportato da diversi osservatori, tra cui anche Massimo Minerva, presidente dell’associazione di settore ALS, è la prima volta che i punteggi definitivi non vengono trasmessi nella data stabilita. Si tratta di una questione molto complessa su cui diventa necessario fare chiarezza partendo dal principio.

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"Con riferimento al Concorso per l'accesso dei medici alle Scuole di specializzazione di area sanitaria per l'A.A. 2019/2020 - spiega il ministero - si comunica che risultano intentati numerosi ricorsi giurisdizionali da parte dei medici appartenenti alle categorie individuate dall’art. 7, comma 2, lettera c) del bando di concorso, il quale prevede che 'in applicazione dell’art. 19, comma 5, del decreto legge 16 luglio 2020, n. 76, i punteggi di cui al presente comma 2 non possono essere attribuiti ai candidati che alla data di presentazione della domanda si trovino in una delle seguenti condizioni: - già in possesso di un diploma di scuola di specializzazione universitaria di area sanitaria; - già in possesso di diploma di formazione specifica per medico di medicina generale; - già titolari di un contratto di formazione medica; - dipendente medico chirurgo di strutture del Servizio sanitario nazionale o di strutture private con esso accreditate'”.

"Pertanto, dovendo dare esecuzione ai provvedimenti cautelari che sono pervenuti, e che continuano a pervenire nelle ultime ore presso il Ministero - sentita anche l'Avvocatura dello Stato - si dispone un rinvio della data di pubblicazione della graduatoria prevista in data odierna lunedì 5 ottobre, in considerazione della necessità di procedere alla corretta formazione della graduatoria nel rispetto del dictum cautelare dell’autorità giudiziaria", conclude la nota.

Il concorso per le borse di specializzazione in medicina si è tenuto lo scorso 22 settembre, con notevoli problematiche dal punto di visto organizzativo a causa del Covid-19, che ne aveva già fatto rinviare la data inizialmente prevista a luglio. Il numero dei posti da assegnare era stato aumentato dal Ministero della Salute e quello dell’Università, passando da 8.776 a 14.395, con l’obiettivo di avere più occupati nel settore sanitario per far fronte ad una possibile seconda ondata di coronavirus.

Inoltre, si voleva ovviare ad uno dei maggiori problemi del sistema italiano, secondo cui non sono i medici a mancare, ma bensì gli specialisti. Tuttavia, proprio per non mettere a repentaglio l’espansione del SSN, si era deciso di arginare il fenomeno migratorio di persone già entrate nelle scuole di specializzazione, pronte ad abbandonare la borsa vinta negli anni scorsi ed accedere ad una nuova e di maggiore gradimento. Proprio per far accedere un numero maggiore di nuove e giovani leve, il MIUR aveva deciso di muoversi in più direzioni.

Innanzitutto impedire a chi frequenta il secondo e il terzo anno del corso di Medicina Generale (MMG) di partecipare alla selezione del 2020, a meno di un abbandono del posto già occupato. Secondariamente, si era deciso di non far valere i punti del Curriculum Vitae, dato dalla somma di alcuni risultati ottenuti durante il percorso di studi, a chi fosse già in possesso di uno stipendio da specializzando o corsista, di un diploma di specializzazione o MMG e, infine, per i medici con contratto in una struttura sanitaria pubblica o accreditata.

Entrambe le decisioni erano state impugnate dalle categorie coinvolte attraverso i ricorsi presentati al TAR del Lazio, il quale ha deciso di accogliere e dare ragione a tali contestazioni. Al momento quindi tutta la situazione è bloccata, con la possibilità di un fuoco incrociato di ulteriori ricorsi e controricorsi che, secondo alcuni addetti al settore, potrebbe anche mettere a rischio la validità del concorso.

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